Tante volte abbiamo sentito parlare di detossificazione, ma sappiamo realmente di cosa si tratta?
Il processo di depurazione ha il ruolo di eliminare tossine, ovvero sostanze intossicanti insediate comunemente nel nostro corpo. Le tossine di origine endogena sono quelle prodotte dallo stesso organismo. Mi riferisco a batteri, a cellule morte, a residui di cibo ingerito e non degradato. Tutti questi se non vengono eliminati correttamente possono proliferare oltremisura e provocare l’intossicazione delle nostre cellule fino a causare gravi patologie degenerative. Basti pensare all’azione dei radicali liberi, molecole prodotte dall’organismo che, sebbene abbiano il ruolo di combattere virus e batteri, quando presenti in eccesso sono in grado di attaccare membrane cellulari, enzimi e DNA causando la morte delle cellule. Anche alcune sostanze acide prodotte nel corso dello sforzo muscolare possono causare processi di intossicazione simili.
Le tossine di origine esogena, invece, sono quelle introdotte dall’esterno con l’alimentazione e la respirazione (pesticidi, fertilizzanti, metalli pesanti, additivi alimentari etc).
Ma dove si accumulano tutte queste sostanze?
Prevalentemente all’interno della matrice, una componente che occupa gli spazi tra le cellule (intercellulari) e che è costituita da fibre inglobate in una sostanza gelatinosa. Questa rappresenta il crocevia della fase di apporto nutritivo e della fase di scarico eliminativo delle tossine provenienti dal metabolismo. L’accumulo eccessivo di sostanze di rifiuto è in grado di trasformare la matrice dallo stato liquido allo stato gelatinoso, ispessendola, rallentando (o bloccando) la circolazione dei fluidi del macro e del microcircolo. La conseguenza è un mancato scambio tra cellula e matrice: si blocca il flusso delle tossine in uscita e quello dell’ossigeno in entrata.
La matrice costituisce quindi il “superorgano” del biosistema umano in cui giungono le terminazioni nervose, in cui viaggiano ormoni, neuropeptidi, in cui risiedono le cellule immunitarie e dove si sviluppa il processo infiammatorio.
Quindi, se la matrice è sede di nutrimento e di accumulo di tossine e se il loro eccesso è causa di invecchiamento e di degenerazione cellulare, risulta evidente che il processo di detossificazione o depurazione dell’organismo è una premessa importante per il mantenimento di un buono stato di salute e della longevità.
In basso ho riportato i 12 più importanti alimenti che aiutano l’eliminazione delle scorie:
Ogni quanto è opportuno seguire un’alimentazione disintossicante?
Sempre. Questi alimenti devono far parte della nostra quotidianità.
Esistono inoltre rimedi “alternativi” da poter seguire solo per alcuni giorni:
- digiuno breve: si tratta di un programma di digiuno basato sull’assunzione esclusiva di succhi e centrifugati di frutta o di verdura, sia a pranzo che a cena, la cui durata può variare da uno a tre giorni, sotto controllo specialistico. Tra gli alimenti consigliati per la preparazione delle bevande vi possono essere: mele, carote, spinaci, pere, cavoli, zenzero e verdure a foglia verde.
- detossificazione ayurvedica: la medicina tradizionale indiana, detta Ayurvedica, suggerisce di seguire periodicamente una dieta a base di kitchari, un piatto unico composto da fagioli mung, riso basmati, cipolle, aglio, zenzero e curcuma. Il kitchari è considerato una pietanza perfettamente equilibrata ed in grado di aiutare l’organismo nei propri processi depurativi.
Ingredienti per due porzioni di kitchari:
- 150 grammi di riso basmati
- 1 Carota
- 1 Cipolla
- 2 zucchine
- 1 manciata di fagiolini
- quanto basta di zenzero
- 1 cucchiaino di cumino
- 1 cucchiaino di curcuma
- quanto basta di sale
- quanto basta di peperoncino
- quanto basta di olio evo
- quanto basta di burro ghee
- quanto basta di acqua
Al momento della preparazione del piatto, iniziate cuocendo i fagioli mung. Sbucciate la cipolla, tagliatela finemente. Versate l’olio in una padella e soffriggete la cipolla. Sbucciate un pezzo di zenzero fresco e grattugiatelo finemente. Aggiungetelo alla cipolla e continuate a cuocere a fuoco medio-basso. Cospargete il tutto con la curcuma e rimescolate.
Aggiungete i semi di cumino. Tagliate le estremità delle zucchine e tagliatele a cubetti; tagliate la carota a cubetti; staccate l’estremità dei fagiolini. Scolate i fagioli e aggiungeteli al soffritto. Rimescolate e cuocete per circa cinque minuti.
Aggiungete tutta la verdura insieme al burro chiarificato. Mescolate bene per unire tutti gli ingredienti e dopo qualche minuto, quando il burro si è sciolto, coprite tutto con l’acqua scaldata precedentemente. Cuocete per circa trenta-quarantacinque minuti, dipende dalla consistenza desiderata, più densa o più liquida.
Il kitchari va servito tiepido.